Passive House a Dubai

Dubai, Emirati Arabi Uniti

"The Passive House" in Dubai.
Il primo edificio passivo "off-the-grid" in Medio Oriente.

Il nuovo edifico per uffici a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, è stato realizzato nel 2016 come un progetto pilota per il “MBRSC – Mohammad Bin Rashid Space Center”, ente di ricerca governativo, nell’ambito del programma “SEP – Sustainable Energy Program”.

Lanciato con molta enfasi nella stampa nazionale U.A.E. come “edificio sostenibile autonomo”, è il primo edifico ad ottenere la certificazione di “Passivhaus” dal prestigioso Passivhausinstitut (PHI) in condizione climatiche estreme nell’area del “Consiglio di cooperazione del Golfo” e in genere, in Medio Oriente.

La domanda se sia possibile realizzare case passive in zone climatiche molto calde e umide, come appunto a Dubai, era già stata teoricamente indagata con risposta positiva dal Passive House Institute e Ludwig Rongen [et al.] nel 2012 attraverso l'analisi transiente su un edificio simulato nella pubblicazione “Project Report «Passive Houses for different climate zones»" (Maggio 2012).

Il SEP del MBRSC, diretto dal Dr. Ali M. Shaheen, aveva l'obiettivo di tradurre questi risultati teorici in pratica e ha commissionato la progettazione e la costruzione alla "Casetta & Partners", selezionata come vincitore in una gara tra sei studi di progettazione a livello internazionale, invitati a presentare delle proposte progettuali.

Il progetto, sviluppato in collaborazione con l'Università di Bergamo, è risultato vincitore per il sistema costruttivo proposto, ovvero il sistema prefabbricato in legno e per l'idea di certificare la casa non solo a livello "Passive House", ma di spingere la perfomance energetica tale da renderla "off-the-grid", ossia indipendente dalla rete elettrica.

In Aprile 2016, i lavori sono stati appaltati alla Wolf System di Vipiteno. Questa avventura tutta "Made-In-Italy", si è conclusa con la realizzazione della prima casa passiva in Dubai, certificata appunto dal PHI nel settembre 2016.

L'inaugurazione dell'edificio è stata fatta inizio Novembre alla presenza del sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, primo ministro e vicepresidente degli Emirati Arabi Uniti.

L’edificio per uffici si sviluppa su due piani fuori terra per un superficie totale lorda pari a  580 m² con un impianto planimetrico a “C”.
L’ottimizzazione energetica emersa dalle analisi bioclimatiche ha portato all’azzeramento delle aperture ad est ed ovest. In copertura, un campo fotovoltaico, posto sopra una struttura in legno, funge da schermo ombreggiante per una corte interna ombreggiata, sulla quale si affacciano i principali ambienti interni.

La progettazione architettonica, dell’involucro termico e della tenuta all’aria, le analisi bioclimatiche, la progettazione dei sistemi MEP e il calcolo PHPP, nonché il “project management” e la direzione lavori è stata effettuata dalla studio Casetta & Partners. Il team progettuale era così composto:

  • Ing. Giancarlo Casetta – project management

  • Arch. Mauro Bonotto – progetto esecutivo architettonico / executive management

  • Ing. Marco Filippi / Arch. Mauro Bonotto – progetto involucro termico

  • Per. Ind. Michele Dorigo / Ing. Marco Filippi – progetto impianti meccanici, blower door testing, progetto della tenuta all’aria

  • Per. Ind. Alessandro Palamidese – progetto impianti elettrici, speciali e fotovoltaici

  • Arch. Claudia Col con Geom. Erika Novello – design architettonico definitivo

  • Arch. Eros Marcon e Arch. Belinda Mazzer – interior design

Il dipartimento di “Turbomacchine e Sistemi Energetici” dell’Università di Bergamo sotto la guida di prof. Ing. Antonio Perdichizzi e ing. Giuseppe Franchini ha condotto le analisi transienti in regime dinamico, in base alle quali sono stati dimensionati i sistemi impiantistici nell’edificio.

Oltre ad essere la prima “Passive House” non solo a Dubai, ma in tutta la zona araba, ci sono altri aspetti che rendono questo progetto unico:

  • la destinazione d’uso dell'edificio è uffici. Questo ha reso ancora più difficile soddisfare i requisiti del Passivhaus a causa degli elevati guadagni interni rispetto ad un'abitazione;

  • l'edificio è realizzato con un sistema prefabbricato a telaio in legno (“platform frame”) – tutto “Made In Italy”. È dunque una “costruzione” del tipo leggera;

  • un requisito fondamentale di contratto è stata la costruzione in meno di 100 giorni. L'edificio è stato completato in meno di 90 giorni. I lavori sono terminati a fine agosto 2016, il mese più caldo, al fine di poter effettuare subito gli stress-test e i collaudi “in condizioni climatiche estreme”;

  • l'edificio è “off-grid”, il che significa che il campo fotovoltaico e le batterie di accumulo sono in grado di alimentare completamente tutte le esigenze dell'edificio;

  • l'edificio è un progetto pilota. Un sistema capillare di sensori permette un monitoraggio 24/7 di tutti i componenti edili ed impiantistici per studiare il comportamento reale dell'edificio.

  • sono stati installati tre diversi sistemi impiantistici per la climatizzazione estiva per condurre ricerche scientifiche: un sistema di tre macchine per la ventilazione meccanica con recupero di “freddo”, il raffrescamento ad aria di ricircolo (fan coils) e un sistema di raffrescamento radiante a pavimento, quest’ultima una soluzione evitata per Dubai, perché la tecnologia locale corrente non è in grado di gestire i fenomeni di condensa. L’impianto è stato organizzato in modo tale da offrire la possibilità di lavorare con solo due di questi sistemi per determinare quale combinazione dia i migliori risultati in termini di efficienza energetica e comfort termico.

Qui di seguito una breve rassegna di articoli che trattano l'edificio.

Future Build

Construction Week Online

Alla banca dati delle case passive http://www.passivhausprojekte.de/ inserendo la chiave di ricerca "Dubai" si può richiamare la scheda di progetto.

 

 

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